giovedì 20 agosto 2015

Il Collettivo Giovani di Pax Christi per la seconda volta in Val di Susa


IL COLLETTIVO GIOVANI DI PAX CHRISTI 
PER LA SECONDA VOLTA IN VAL DI SUSA

"Ne sono certo. Qui nella Val di Susa che resiste, sono certo che Davide taglierà ancora la testa a Golia!"
Sono parole impegnative quelle che monsignor Giovanni Ricchiuti, vescovo, presidente di Pax Christi, Italia pronuncia il 12 agosto al termine dell’incontro accuratamente preparato dai Cattolici per la vita della valle in “Borgata 8 dicembre” di Venaus, in presenza di un altro vescovo, il presidente di Pax Christi Francia, Marc Stenger, del coordinatore don Renato Sacco (che in Val di Susa conosciamo bene per la sua lotta agli F35) e a don Nandino Capovilla, che li ha “portati” in questo lembo di profondo nordovest. 

E’ stata una settimana intensa, anche faticosa, per chi come Eugenio Cantore, Paolo Anselmo, Maria Grazia Cabigiosu, Donatella Giunti, Gabriella Tittonel, Bruno Teghille e Barbara Debernardi che con tanti altri hanno reso possibile l’avvicendarsi di un numero straordinario di iniziative. Faticoso come salire su una delle nostre montagne, uno sforzo che ti ripaga con una vista che dal fondovalle potevi solo ricordare dall’ultima volta…
don Nandino progetta già di tornare a trovarci con il collettivo delle famiglie, Davide, (non il re biblico ma un giovane studente di Sulmona che frequenta una università parigina e grazie alla sua conoscenza profonda della lingua si è sobbarcato l’onere più grande di traduzione con gli amici francesi) tornerà tra settembre e ottobre per la tesi di laurea cui sta lavorando e che avrà nel Movimento No Tav e in particolare in Etinomia i suoi punti focali.
E a proposito di Francia va aggiunto che in questa seconda occasione di incontro si è deciso di “sconfinare” scegliendo la cittadina di Annecy come luogo per incontrarvi i locali esponenti di Pax Christi, gli ecologisti che si oppongono a un ecomostro che dovrebbe sorgere in riva al lago e Daniel Ibanez che con altri attivisti di Presidio Europa No Tav ha spiegato come quella contro la Lyon-Turin sia un’unica lotta a tutela dell’ecosistema e del corretto uso delle risorse ambientali ed economiche su entrambi i versanti delle Alpi.
“Camminare assieme” pare essere scritto nel comune dna, anche grazie a un’altra enciclica, Laudato Si', di cui si è iniziato a parlare nell’incontro di Bussoleno.
E che due vescovi abbiano diviso il pane con noi in un luogo che mai ne aveva visto neanche uno- (neppure durante la delicata rivolta popolare dell’Immacolata del 2005!) non può che far piacere a tutti, anche a “chi non crede”, ma se condivide la nostra lotta non è certo privo di ideali.
Le mie foto-ricordo sono disponibili al link sotto
- assieme ai ben più preziosi materiali postati dal gruppo dei cattolici per la vita della valle agli indirizzi che si trovano sul loro profilo, su quello di “Presidio No Tav Europa”, sui siti internet e mailing list del movimento.


Claudio Giorno

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